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LIBRO TERZO 411


III. All’avvicendarsi di tali cose Ilaufo lancia di Belisario, di barbarica schiatta, fior di valore e prontezza, e costretto a vivere in Italia a cagione di sua prigionia, ebbe ricorso a Totila, il quale fornitolo di truppe e navi in buon dato lo spedì tosto nella Dalmazia. Costui, surto in Muicuro (luogo marittimo vicino a’ Saloni) fe’ la sua prima comparsa presso quegli abitatori mentendosi romano e sottoposto al duce Belisario; ma poscia sguainata la spada e indotti i compagni a parteggiare nell’impresa, per la non pensata vi commise grande strage, e messo da per tutto a ruba ne ritrasse, carico di bottino, il piede. Passato quindi a sorprendere altro luogo, di nome Laureate, posto sulla marina piaggia, non appena calcatone il suolo diedesi a devastarlo. Claudiano governatore de’ Saloni avuta notizia di sì gravi eccidj spedì truppe sopra navi chiamate dromoni per combatterli; surte quelle in Laureate si venne alle armi, ed usciti della pugna vittoriosi i barbari, la fazione contraria diedesi, come ognuno ebbe il destro, alla fuga, abbandonando i dromoni con altre navi cariche di frumento e vittuaglia comunque nel porto. Ilaufo ed i Gotti addivenutine padroni colla uccisione de’ custodi e tolto il danaro si condussero novamente a Totila, e qui terminò il verno e l’anno decimo quarto di questa guerra scritta da Procopio.