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LIBRO TERZO 401

presso le genti loro. Giustiniano accordò agli Eruli nuove terre della Dacia sino a Singedone, ove abitano di presente guastando assai spesso l’Illirico e la Tracia. Altri poi di essi fecersi porre ne’ ruoli della romana milizia col nome di confederati. Gli ambasciadori degli Eruli al giugnere in Bizanzio agevolmente riebbero tutti gli stipendj promettendo che da quinci in poi guarderebbonsi dall’offendere uom de’ Romani, e quindi tornarono indietro.

CAPO XXXIV.

Nata discordia tra’ Gepidi e Longobardi ambo procacciansi con ambasceria la protezione di Giustiniano. — Questi manda aiuti ai Longobardi. Riconciliazione dei prefati barbari.

I. Scompartivansi già i barbari l’imperio quando, surta gravissima contesa tra’ confinanti Gepidi e Longobardi, accesi entrambi da veementissimo desiderio di scambievole guerra stabilito aveano il giorno di venire alle armi. Se non che i Longobardi sapendosi da soli inferiori di numero al nemico si proposero indurre i Romani a strigner lega seco. Gli altri parimente risolverono chiedere a Bizanzio per diritto di confederazione, come in realtà era il caso, o che seco loro partecipasse il cimento, o si rimanesse neutrale non pigliando a proteggere alcuna delle parti. Erano pertanto le due fazioni, spedite ambascerie a Giustiniano Augusto, in grandissima speranza di soccorso. Di quel tempo Torisino

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