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30 GUERRE GOTTICHE

peratore che farlo di sua autorità, e negli spettacoli, giuochi circensi, e dovunque il popolo romano suole prorompere in festive acclamazioni, Giustiniano Augusto avrebbe in queste ognora la preminenza: approvava da sezzo che non venissegli eretta statua di bronzo o di altra materia comunque se non se avente alla destra quella imperiale; appena confermati gli accordi, coll’apporvi il suo nome, accomiatò l’ambasciadore.

II. Non guari dopo cadde Teodato in gravissimo spavento ed in eccessivi timori, che alteravangli fuor misura la mente, ridotto a perdersi affatto d’animo al solo udire la parola Guerra, tenendola pronta ed inevitabile se non attagliassero in Bizanzio le stipulate convenzioni. Laonde spedisce tosto richiamando Pietro, pervenuto già in quel degli Albani, ed al ricomparirgli innanzi tiratolo da banda vuol saperne a quattr’occhi s’egli creda lo stabilito or ora essere per riuscire grato all’imperatore. Che sì rispostogli dal legato, e’ soggiunse: ma qual sarebbe mia sorte ove accadesse il contrario? Pietro: di necessità, o re, dovresti cimentarti colle armi — Teodato: Come? ambasciadore carissimo; il tuo detto è al di là d’ogni giustizia — Pietro. E perchè reputi ingiusto, o sire, che uom segua, operando, le sue inclinazioni? e richiestogli spiegamento di queste parole proseguì: Tu ami assaissimo la filosofia, ambisce invece Giustiniano rinomanza di generoso imperatore de’ suoi popoli; passa quindi tra l’una e l’altra disposizione dell’animo questa differenza: al filosofo disconvenire, secondo gli ammaestramenti dello stesso Piatone, l’esporre uomini siccome lui, ed