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324 GUERRE GOTTICHE

stre e condottiero un tempo delle romane truppe, di leggieri ne scoprì l’impostura, e non fia discaro che io qui ne esponga la istoria.


CAPO XIV.

Digressione sopra Chilbudio impostore. — Costumi degli Sclabeni e degli Ante. — Narsete scuopre l’inganno.

I. Nella corte di Giustiniano Augusto aveavi un Chilbudio, guerriero valorosissimo e cotanto dispregiatore delle ricchezze che nella sua cosa famigliare annoverava possedimento sommo il non posseder nulla. Questi da Giustiniano, correndo l’anno quarto del suo imperio, fu eletto a prefetto militare della Tracia, e preposto alla custodia del fiume Istro coll’ordine di attendere soprattutto che nel tempo successivo i barbari non si dessero al valicare del fiume, da prima solendo gli Unni, gli Ante e gli Sclabeni, trapassate quelle acque, arrecare i più insanabili mali ai Romani. Ed in allora concepito aveano sì forte spavento di Chilbudio che durante il triennio della sua presidenza nessuno cimentossi, attraversato l’Istro, di apportar loro danno; questi per lo contrario sotto gli ordini di lui spesse fiate messo piede sulle barbariche terre fecero grande strage di quanti avean dimora presso del confine, e molti pure ne condussero prigionieri seco. Dopo tre anni Chilbudio proceduto giusta la consuetudine di là dall’Istro con piccol novero delle sue schiere, gli Sclabeni con forte esercito di tutta la nazione mossero