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LIBRO TERZO 309


CAPO X.

Belisario tornato in Italia alla testa dì pochissime truppe salva, coll’opera di Valentino, Idrunto. Totila n’esplora astutamente l’esercito. — Prende Tivoli.

I. Belisario postosi altra fiata in cammino per l’Italia con pochissima truppa (obbligato a non distaccare i suoi dall’esercito di fronte ai Medi), nel trascorrere tutta la Tracia arrolò a forza di denaro qualche numero di giovani volontarj, e menò seco, d’ordine imperiale, Vitalio maestro della milizia per l’Illirico, non molto prima giunto dall’Italia lasciatavi la soldatesca di questa provincia. Entrambi, raccolti quattromila combattenti, pervennero in Salona, mirando farsi con ogni sollecitudine a Ravenna, e di là dar principio, del meglio loro, alla guerra, imperciocchè vedevansi impediti dal metter piede nell’agro romano o all’insaputa del nemico trincerato, giusta le notizie avute, nella Campania e nella Calabria, o fugandolo colle armi per essergli molto inferiori di numero. In questa gli assediati in Idrunto, privi affatto di vittuaglia venuti a colloquio coi barbari assediatoti aveano pattuito, fissatone il giorno, di ceder loro quel forte; quando Belisario fatti tradurre sopra navi i bisogni della vita, bastevoli per un anno, ordinò a Valentino di navigare con essi alla volta del castello e di cambiarvi alla prima il vecchio presidio, che sapea estenuato dalla fame e dalle malattie, con altro composto delle truppe condotte seco, alle quali fresche e provvedute d’ogni maniera di