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304 GUERRE GOTTICHE

senso. Conciossiachè sogliono costoro nomare umanità la sfrenatezza corrompitrice e sovvertitrice di tutte le oneste azioni, e chiaman difficile e fastidiosissimo chi cerca proteggere santissimamente l’autorità delle leggi; quasi che la mercè di tali vocaboli, siccome velamenti sopra l’intemperanza distesi, e’ possano vie più liberi peccare, ed appresentarsi malvagj. Vi esorto adunque, o commilitoni, a non voler riscattare la colpa d’un solo con iscapito della vostra salvezza, e partecipare, innocenti, la costui reità, giudicando vana ogni differenza tra il commettere delitti e l’impedire la giusta punizione de’ malfattori. Bramerei pertanto che sopra questo argomento deliberaste come se eletti o a condonare a costui la pena del suo delitto, o a conservare la gottica nazione, ed in vostro potere la vittoria della guerra. E certamente v’è d’uopo considerare che noi all’intraprendere di tali ostilità avevamo copia di guerrieri illustri per gloriose azioni e maestria nel trattare le armi, ricchezza immensa, per non metterci in più parole, di danaro, infinito numero di cavalli ed armi, e tutti i luoghi forti d’Italia; i quali aiuti di vero a chi impugna le armi non sogliono al tutto sembrare di poco momento. Non di meno sotto il reame di Teodato, personaggio più amante dell’oro che della giustizia, ci rendemmo, con malvagio tenor di vita, nemico il Nume; nè v’è forza ignorare da quali genti e da quanto loro numero soggiogati a quali e quante disgrazie dovemmo piegare il capo. Se non che ora Iddio a bastanza vendicatosi delle nostre colpe ne ha