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LIBRO TERZO 281


CAPO II.

Erario eletto a re dai Rugii, gottica gente. — Totila invitato al trono dagli altri Gotti. — Uccisione di Erario intanto ch’ei per ambasciadori tien pratica con Giustiniano. Totila possessore del regno.

I. Nell’esercito de’ Gotti aveavi un Erario della gente de’ Rugii1 e potentissimo tra questi barbari, i quali avvegnachè Gotti pur essi, tuttavia ab antico vivevano colle proprie leggi, ma quindi aggregatisi a Teuderico, appena asceso il trono, formata una sol gente parteciparono sempre da quell’epoca i pericoli d’ogni sua guerresca impresa, eccetto che del continuo evitando i matrimonj con donne straniere pervennero a conservarsi mediante la pura successione della prole il nome della propria nazione. Ora andate in iscompiglio le cose per la morte d’Ildibado costoro di subito elessersi a re il prefato Erario, la quale scelta così fattamente increbbe ai Gotti che molti s’abbandonarono a profondissima tristezza, quasi fossero venute meno tutte le speranze concepite sotto il re morto, essendo costui il fatto per restituirli nel dominio e nella monarchia italiana. Erario nulla operò di meritevole della memoria de’ posteri, e dopo cinque mesi di regno fu spento come piglio a narrare. Aveavi un Totila figlio d’altro dei fratelli d’Ildibado, accettissimo ai Gotti perchè in som-

  1. Popoli in Germania, parte della Vandalia, e del ducato di Stettino.