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LIBRO SECONDO | 259 |
può col novero degli armati soverchiare il nemico. Di quella fede poi che tanto pomposamente costoro dicono serbare a tutte le genti mostraronne la fermezza, messi da banda i Toringii1 ed i Burgundioni, a voi medesimi già loro confederati. E qui di buon grado ci faremmo ad interrogare i Franchi qual Nume chiamando a testimonio e’ sarebbero per darvi certa malleveria delle promesse loro. Imperciocchè voi, se pur conservate rimembranza delle passate cose, avrete di certo presente l’avvenuto al fiume Po, come, vogliam dire, e’ venerino quel Dio, pel quale aveano poco prima sagramentato; spergiuri a segno che fatta con voi lega non solo ricusarono di unire le proprie armi alle vostre, ma fin ve le rivolser così svergognatamente contro. E che andiam rimestando le trascorse faccende per rendere manifesta l’empietà de’ Franchi, quando non havvi scelleraggine più enorme di quest’ambasceria? Conciossiachè eglino quasi affatto dimentichi dei giurati accordi pretendono da voi in guiderdone de’ loro futuri aiuti la comunanza di tutte le cose vostre. Ma se riusciranno a buon fine le trame orditevi, alla stretta dei conti vi accorgerete dove l’insaziabile cupidigia loro sarà per arrestarsi nelle sue pretensioni.»
III. Non altrimenti parlamentarono gli ambasciadori mandati da Belisario; Vitige poscia tenuta lunga conferenza cogli ottimati suoi preferì amicarsi l’imperatore ed accommiatare i Franchi senza conchiudervi
- ↑ Popoli dell’Alta Sassonia, in Allemagna.