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244 GUERRE GOTTICHE

caparbieria, avendoli più e più volte eccitati con promesse di molte terre e di gran danaro a strigner lega seco in conformità alla data parola, nè essendo mai riusciti a tenerli in fede, udito l’arrivo di Teudeberto con forte esercito giubilaronne levandosi in grandissime speranze, e fin credendo che potrebbero da quinci in poi soggiogare l’oste nemica senza bisogno di combattimenti. I Germani guardaronsi dal molestare onninamente i Gotti durante lor dimora su quel de’ Liguri per non averli contrarj nel valicare il Po. Arrivati quindi a Ticino città, dove gli antichi Romani gittarono un ponte sul fiume, le guardie ivi a stanza mercè la lunga amicizia con essi lasciaronli passare liberamente. I Franchi in iscambio addivenuti padroni del ponte trucidarono e donne e prole de’ Gotti, quante eranvene all’intorno, gittandone i cadaveri nell’acqua siccome primizia di guerra. Imperciocchè eglino sebbene cristiani conservano tuttavia molti riti dell’antica superstizione, valendosi pe’ loro augurj di umane vittime e di altri empj sagrificii. I Gotti alla vista di sì orribile massacro ripararono colmi di terrore nella città; ed i Germani trapassato il fiume dannosi a raggiugnerne il campo, dove i militi da principio vedendoli procedere a piccoli drappelli stavansi lieti rimirandone la venuta, persuasi che vi capitassero colla buona intenzione di partecipare seco ai pericoli di quella guerra. Ma avuto principio dai Germani arrivativi in gran numero la zuffa, e lanciate le scuri a farne macello, e’ volti gli omeri se ne fuggirono, ed a carriera attraversando gli stessi campi romani batton la via di