mente in quello spaventoso tumulto, lungamente pure il fantino venne cresciuto con tale maniera di nutrimento. Avvertiti quindi i Picenti che era per giungere l’imperiale esercito a disterminare i Gotti, senz’apportare il minor disagio ai Romani, tutti si restituirono alle case loro. Tornate adunque in Urbisalia le femmine di romana schiatta unitamente ai mariti e veduto il fanciulletto pieno di vita, senz’aver mezzo di conoscere il come, faceanne di grandi maraviglie; e tutte, quante eranvene in istato di allattamento presentavangli a gara il seno. Quegli nondimanco ricusava l’umano latte, e la capra non volea tampoco vederlo suggerne, col suo continuo belargli all’intorno facendosi ben intendere dalle genti ivi accorse che a marcia forza comportava le molestie accagionate al pargoletto dalle donne più a lui vicine. Dirò tutto in una parola: ella voleagli prodigare le materne cure non altrimenti che ad un suo nato. Laonde quelle femmine ristettersi dall’annoiare il fanciullo, e la capra a tutto bell’agio proseguì a nutrirlo, e con ogni diligenza lo crebbe; ed ecco il perchè ebbe da que’ paesani il nome d’Egisto 1. Ora trovandomi là fui condotto presso del bambino per mostrarmi cosa maggiore d’ogni pensamento; ed in pruova lo infastidirono acciocchè e’ si desse a vagire. Quegli in effetto mal sofferendo le costoro seccaggini cominciò il pianto; la capra uditolo (essendone lunge un tiro di pietra) altamente belando v’accorse, e gli si pose di sopra onde allontanargli
- ↑ Capra, gr. αἴξ, αἰγός.