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14 | GUERRE GOTTICHE |
trice Amalasunta 1, la quale ricca di prudenza, osservantissima del giusto e d’animo soprammodo virile governava nella qualità di tutrice il regno. Ella in tutto il suo reggimento non volle che si gastigasse con pene corporali, o con multe uom de’ Romani, frenando per lo contrario l’iniqua e ardente gottica brama di molestarli, e rimise nella eredità paterna la prole di Simmaco e Boezio; desiderosa inoltre che il figliuol suo venisse cresciuto nella vita e ne’ costumi de’ romani principi obbligollo ad attendere alle lettere, dandogli a precettori tre vecchi e distinti personaggi di sua gente, a lei ben noti per la grandissima loro sapienza e moderazione.
II. Se non che di tai cose non attagliavano punto i Gotti, preferendo costoro di essere governati dal novello re alla foggia barbarica, per avere più libero campo di superchiare i popoli soggetti. Quindi è che tal volta fra le altre sendosi il fanciullo, reo di qualche mancamento e dalla madre corretto con una guanciata, rifuggito piangendo nell’andronitide 2, que’ de’ Gotti a cui s’avvenne cominciarono a dar nelle furie, a profferire vituperj contro di Amalasunta, ed a calunniarla siccome donna che rivolto avesse ogni suo pensiero a procacciare sollecita morte al pargoletto nella vista di contrarre un secondo matrimonio, e di rendere con questo a sè stessa ed allo sposo durevole il principato su di loro e degli Italiani. Convenuti di poi insieme i ragguarde-