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156 | GUERRE GOTTICHE |
mia cura di troncare ogni indugio acciocchè tutti uniscansi immediatamente a noi.»
CAPO IV.
Belisario manda Procopio a Napoli e mette presidio in Tivoli ed Alba. — I Gotti sempre guardinghi dal violare i tempj degli apostoli Pietro e Paolo. La moria fa strage ne’ loro campi. Antonina e Procopio tutti solleciti in Campania dell’armata di mare. — Descrizione del Vesuvio.
I. Belisario non appena rassicurati colle sue parole i Romani, ed accommiatatili, spedì Procopio autore della presente istoria a Napoli, dove la fama divolgava un esercito mandatovi dall’imperatore, coll’ordine di caricare moltissime navi di frumento, e di raccogliere non solo tutta la truppa venuta or ora da Bizanzio, ed a stanza colà vuoi per nutricare i proprii cavalli, vuoi per altro motivo comunque, e gran copia sapea avervene disseminata per la Campania, ma di levare ancor parte di quelle guernigioni, e trasportare con essi ad Ostia (porto de’ Romani ) colla maggior prestezza le biade. Procopio adunque unitamente alla lancia Mundila ed a pochi cavalieri tra le tenebre se ne uscì di quella porta, che dall’apostolo Paolo è nomata, venendogli fatto d’ingannare il campo nemico in vicinanza della via Appia. Mundila dipoi restituitosi a Roma, narratovi che Procopio era giunto nella Campania senza incontrare uom de’ barbari, tenendosi costoro nelle ore notturne per entro i campi, destò a liete speranze tutti ed in ispecie il condottiero. Questi allora inviò gran parte