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350 | GUERRE VANDALICHE |
la partenza; e spiegate le vele toccano di subito le isole Gaulo e Melita1 poste tra il mare Adriatico ed il Tirreno. Qui surto levante spigneli nel prossimo dì a Caputuada, sulla spiaggia africana, distante da Cartagine cinque giornate di spedito cammino.
III. Tiratasi l’armata al lido Belisario fa calare le vele e mettere le navi sulle ancore; uniti poscia tutti i duci nella capitana a parlamento addimanda la comune opinione sul dar quivi in terra coll’esercito. Archelao pertanto dopo che gli altri ebbero aperto gli animi loro cominciò a dire: «Egli è mestieri in prima commendar sommamente la virtù del nostro condottiero, il quale, superiore a noi tutti d’ingegno e di sperienza ed imperando con assoluto potere, ha voluto non di meno qui ragunarci per intendere il parer nostro sullo sbarcare in questa o in altra parte del lido africano, avvegnachè la sua profonda saggezza rendalo tra noi il solo capace di stabilire ove e quando sia agevole e convenga farlo. Ma non so abbastanza maravigliarmi vedendo
- ↑ Golo e Malta. «Melite, così Diodoro, è ottocento stadj lontana da Siracusa ed ha porti assai comodi. I suoi abitanti sono ricchi poichè esercitano molte arti, e specialmente quella di fabbricar tele estremamente morbide e sottili. Bellissime sono le loro case ed ornate magnificamente di gronde e d’intonacature. Essa è colonia de’ Fenici, i quali estendendo il loro traffico sino all’oceano occidentale, in quest’isola per la comodità dei porti e per la situazione in mar profondo trovavano un rifugio opportuno,....... Gaulo anch’essa in alto mare ed eccellente per comodità di porti, fu dapprima frequentata da Fenici» (Bibl. St., lib. v, traduz. del cav. Compagnoni).