Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo II.djvu/373


LIBRO PRIMO 347


CAPO XIV

Procopio va in Siracusa mandatovi da Belisario. — Vi compie gli ordini avuti. — L’armata di mare apporta in Africa. — Archelao sconsiglia il dare in terra. — Belisario gli si oppone. — E, riportato il voto degli altri duci, fa dismontare l’esercito. — Acqua comparsa nello scavare la fossa del campo, e da Procopio tenuta presagio della vittoria.


I. Belisario all’approdare nell’isola stavasi grandemente dubbioso in pensando il come e da qual parte irebbe a combattere i Vandali, e soprattutto ferivanlo in mezzo il cuore i richiami dell’esercito, il quale timorosissimo della guerra di mare chiaro s’appalesava che ben pugnerebbe da forte in terra, ma costretto ad un navale cimento darebbe nel maggior numero le spalle con precipitosa fuga al nemico, protestandosi incapace di tenzonare ad un’ora e coll’acqua e co’ barbari. Il perchè egli turbatosi manda l’assessore Procopio a Siracusa1 per intendere segretamente ed investigare se abbianvi agguati de’ Vandali, in terra od in acqua, contro le navi imperiali; per sapere inoltre ove possa il navilio giunto in Africa più agevolmente afferrare, e da qual banda assalirebbonsi con riuscita migliore i nemi-

  1. Questa città, edificata da Archia uno degli Eraclidi e celebratissima non meno pel suo valore nelle guerre che pe’ natali dati ad Archimede, giace tra Catania ed il capo Passaro. V. Strab., lib. vi, e Tucidide, Guerre del Peloponneso, lib. vi.