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324 | GUERRE VANDALICHE |
scomparve ogni distinzione tra Vandali e cristiani; essendo egli disadatto alla guerra per la troppa dilicatezza sua, e nulla esercitato in essa avea preposto all’esercito il nipote Amer1 (decantato fortissimo, pari ad Achille) e conferitogli poter sommo nel regno. Durante il suo reggimento i Vandali furono sconfitti una seconda volta dagli Africani capitanati da Antila2, ed ebbe termine l’alleanza loro coi Goti, non potendo questi comportare la prigionia di Amalafrida, e lasciare impunito il massacro dei proprii concittadini, caduti in sospetto di sedizione contro lo Stato; ma re Teodorico non ebbe il mezzo di prenderne le vendette mancandogli una potente flotta da spedire in Africa. Ilderico altresì era amicissimo di Giustiniano seco legatosi fin da quando costui, avvegnachè non ancora in trono, governava l’imperio, supplendo Giustino suo zio di scarsi talenti e consumato da lunga vecchiezza; e piaceva ai due amici di avvivar l’amor loro con ispessi e larghi doni.
II. Annoveravasi nel sangue di Gizerico un Gilimero figliuolo di Gelaride e nipote di Genzone, il quale, superiore agli altri nell’età dopo Ilderico, nutriva speranza di succedergli nel regno, ed avea grandissimi talenti per le armi, profondo ingegno, ed incomparabile furberia nel procacciarsi col danaro, colla forza, o comunque la opportunità di far suo l’altrui. Or questi sebben vedesse che un giorno di pieno diritto spette-