Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo II.djvu/336

310 GUERRE VANDALICHE

tutto, ne fu dato per mala ventura il comando a Basilisco, fratello dell’imperatrice Verina, personaggio non meno avidissimo dell’imperio che certo di ottenerlo perseverando nell’amicizia d’Aspare, il quale sendo zelantissimo sostenitore delle ariane dottrine potea inalzare altrui ma non se stesso al trono. Egli pertanto, mostrandosi già palesemente avverso a Leone1 in vendetta di qualche torto ricevutone, e forse allora mosso da tema non costui riuscendo vittorioso nelle armi addivenisse di soverchio potente, suggerì con segretezza a Basilisco di favorire i nemici.

II. Leone aveva dapprima inviato Antemio, senatore di nobilissimo legnaggio ed assai dovizioso, a reggere l’imperio d’occidente col patto di averne aiuto nella guerra vandalica2. Se non che Gizerico domandato avendo quel diadema a pro di Olibrio suo affine per parte di Placidia figliuola di Valentiniano, al vedersi uscito di speranza incollerì e prese a travagliare l’imperio dall’uno all’altro confine.

III. Eravi di quel tempo in Dalmazia un Marcelliano, personaggio assai probo, il quale dopo la uccisione del suo amico Aezio aveva scosso il giogo romano, e provve-

  1. Il quale avea ottenuto per opera sua l’imperio (V. Candido Isaurio).
  2. Anni dell’era volgare 466, e 10 dell’imperio di Leone. «Leone dichiarò Augusto Antemio, e lo mandò a difendere lo imperio d’Italia, restato, per la morte di Severo ucciso dai soldati, senza imperadore, il quale non potè mai venire in Italia, se non l’anno 468 di Cristo, essendo stato impedito da’ barbari, che la depredavano». (Bardi).