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GUERRE VANDALICHE | 284 |
vallo poi dal Ponto Eussino alla palude Meotide è ben malagevole a dirsi, conciossiachè i barbari abitatori dell’Istro e del Danubio negano ai Romani l’accesso alle marine loro. Per giugnere da Bizanzio alle bocche dell’Istro, nell’Europa, è d’uopo consumare ventidue giorni: che se per la via dell’Asia da Calcedone tu vuoi inoltrare al Fasi, le cui acque dalla Colchide metton foce nell’Eussino, dovrai spenderne quaranta; il perchè in trecento quarantasette di essi camminerai le spiagge imperiali traversando il golfo Ionico a Idrunte, dove la sua larghezza e di circa ottocento stadj, o sia d’una navigazione non minore di quattro giornate. Questa è in oggi la circonferenza dell’imperio romano.
IV. La sua parte occidentale in Asia, da Gadi a Tripoli, è calcolata il viaggio di novanta giorni, e di settantacinque, dalla Colonna al golfo Ionico, in Europa; la orientale ne ha centoventi da Cirene1 posta di con-
- ↑ Abbiamo da Pausania la origine di questa città, del suo nome, e de’ primi suoi abitatori, che di poi, grandemente multiplicatisi, occuparono buon tratto del libico suolo: «I Cirenei, egli dice, dedicarono in Delfo sopra un carro Batto, il quale colle navi li menò di Tera nella Libia. Cirene (sua madre) guida il cocchio, e sopra di esso sono Batto e la ninfa Libie che lo corona» (Delle cose Fociche, cap. 15; trad. del Nibby). Qual poi ne fosse il suolo cel narra Strabone: «Il più della spiaggia (libica), così egli, situata lungo il nostro mare è molto fertile, e principalmente la Cirenaica, e i dintorni di Cartagine fino ai Maurusii ed alle colonne d’Ercole» (lib. ii, trad. di F. Ambrosoli). Cirene al presente nomasi Curen, ma il paese è tutto deserto (il deserto di Barca), tranne alcune parti vicine al mare. Tuttavolta è da notarsi che i primi Greci collocarono