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LIBRO PRIMO 283

contro ha nome Europa, e la larghezza dello stretto che disgiungeli non supera gli ottantaquattro stadj. Le due terre inoltre divise da mare vastissimo sino all’Ellesponto, si ravvicinano a Sesto ed Abido1, ed una seconda volta a Bizanzio e Calcedone, distanti quivi tra loro non più che dieci stadj, sino alle Cianee, in possesso tuttavia del nome Ero2.

III. Ora dall’una Colonna all’altra andando piaggia piaggia hannovi dugento ottantacinque giorni di spedito cammino, tralasciato il circuito del golfo Ionico e del Ponto Eussino, ma da Calcedone passando a Bizanzio, e da Idrunte3 all’opposto littorale. L’inter-

  1. La distanza loro qui non eccede i sette stadj, e perciò lo stretto fu nomato da Strabone Eptastadio di Sesto ed Abido (lib. ii). Ora è stretto dei Dardanelli.
  2. Ovidio narra essere stato questo il nome d’una fanciulla bellissima e sacerdotessa di Giove, la quale vedendo l’amante suo Leandro gittarsi da quelle rupi nel mare, ne seguì per disperazione l’esempio. «Le Cianee poi (dice Strabone) sono due isolette presso alla bocca del Ponto, l’una delle quali appartiene all’Europa, l’altra all’Asia, e sono disgiunte da uno stretto di circa venti stadii; e altrettanto sono lontane l’una dal tempio di Bizanzio, e l’altra dal tempio de’ Calcedonj, ch’è nel punto dove la bocca dell’Eussino è più angusta. Perciocchè procedendo ancora dieci stadii trovasi un capo che riduce a soli cinque stadii lo stretto, poscia il mare si allarga assai più e comincia a formare la Propontide.» (lib. vii, trad, di F. Ambrosoli).
  3. Otranto ai moderni geografi. Strabone le dà l’epiteto di cittadella, e ponela cencinquanta stadj lunge da Leuca, quattrocento da Brentesio, ed altrettante dall’isola di Saso (lib. vi).