Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo II.djvu/267


LIBRO SECONDO 245

CAPO XXIV.

Descrizione della Dubiana. — Vescovo di lei nomato grecamente cattolico perchè unico in quella regione. — Nessuna disciplina dell’esercito romano. — Sua conseguenza, o in altri termini, sconfitta di esso.

I. Egli è la Dubiana1, ragguardevolissima regione per ogni cosa ma più che tutto per la salubrità dell’aere e delle acque, di spettanza de’ Persi; giace otto giornate di cammino lunge da Teodosiopoli, e racchiude bellissime campagne ricche di cavalli, e gran numero di borgate assai vicine tra loro, dove nulla manca al beato vivere; hannovi del pari mercantili fondachi abbondanti di prodotti indiani, iberici e di altre persiane provincie, e sin di quelle sotto giurisdizione romana.

II. Il vescovo di lei, unico in mezzo a tanto popolo, nomasi grecamente cattolico. Di qua camminando a man diritta stadj centoventi trovi il monte Dubio, alpestro e malagevolissimo da salire, ed in una sua gola il vico detto Anglon, dove Nabede all’udire la nemica scorreria riparò di subito con tutto l’esercito, molto sperando nella fortezza del luogo. Sorge il villaggio appiè del monte, ma la rocca, dello stesso nome, occupa l’alto, ed avvegnachè di sua natura inespugnabile mercè della scabrosa erta pur volle costui raddoppiarne il

  1. Nomata forse Davana, o Dahana da Ammiano Marcellino (lib. xxiii).