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200 | GUERRE PERSIANE |
quista, uscì del campo loro sul meriggio un uomo, seppure uom era, a fine di ricogliere le saette vibrate dai Romani contro de’ suoi, e fatto principio dal motteggiare il nemico, finì coll’avvertirlo dell’insidia e di porvi subito riparo; il perchè gli assediati presto mandarono copia di minatori nell’antedetto intervallo, e coll’opera di essi aventi a capo Teodoro, eccellente architetto, mentre che le truppe nemiche proseguivano il rettilineo scavo, fu approntata altra fossa di traverso, dove precipitarono molti Persiani, giuntandovi i primi la vita, e gli altri salvandosi per indulgenza del presidio, non disposto a molestarli tra quelle tenebre. La cattiva riuscita di questa impresa tolse al re ogni speranza di espugnare la città, e indusselo, ottenute per capitolazione due mila libbre d’argento dagli assediati, a retrocedere nelle sue terre. L’imperatore intrattanto udita la nuova di quell’assedio protestò di non voler più soscrivere gli accordi, e richiamossi altamente che il monarca vi si fosse accinto in contravvenzione della pace. Queste furono le romane vicende nella prima scorreria de’ Persiani.
CAPO XIV
I. Cosroe fabbricò tal città nella Siria un giorno di