Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo II.djvu/174

152 GUERRE PERSIANE

cato sentiero. Buzez adunque rinvenutovi il solo Giovanni fecelo morire.

V. Gli Armeni allora perduta ogni speranza di accomodamento co’ Romani, nè avendo fiducia alcuna di poterli vincere in guerra, si volsero ad implorare per consiglio di Bassace, eletto capo di lor gente, la protezione del re persiano, e quando l’ambasceria fu condotta nella reggia aringò di tale conformità alla presenza del monarca.

VI. «Annoveriamo tra noi, o re, molti discendenti di quell’Arsace sopra ogni altro de’ tempi suoi valorossimo, e che a fè nostra non può considerarsi straniero nella regal prosapia dei Parti, sudditi ab antico del trono persiano. E pur ora n’è forza menar la vita in obbrobriosa schiavitù, e non di propria scelta, ma costrettivi in apparenza dalle armi romane ed in effetto dal voler tuo, essendo che dei mali presenti aggraveremmo con giustizia chiunque porge aiuto ai nostri oppressori. A fine però di conoscere vie meglio la verità di quanto ascolti, concedi a’ tuoi servi il riandare le cose trascorse per averne agevolmente sott’occhio tutta la progressione. Arsace, ultimo de’ parti regi1, levatosi di capo la corona conferilla a Teodosio imperatore col patto che i sudditi suoi fossero in perpetuo liberi da molestie, ed in ispecie da ogni tributo;

  1. A meglio comprendere le cose or dette, ed altre riferite da Procopio nel primo libro di queste Guerre, molto gioverà il seguente brano della storia di Agazia: «Gli Assirii furono i primi dominatori, a nostra saputa, dell’Asia tutta, ad ecce-