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LIBRO PRIMO 103


VI. Il porto degli Omeriti donde si fa vela per l’Etiopia è nomato Bulica, e quello che mette sul continente di essa regione diconlo porto degli Aduliti, giacendo non più che venti stadj lontano da Aduli1, città distante dodici giornate da Auzomide.

VII. In questo mare e nell’indiano vedrai navigli di una costruzione affatto particolare, non spalmati di pece o d’altra cosiffatta materia, nè tampoco fermate da chiodi le assi loro, ma unicamente da lacci. È non pertanto ridicolo il supporre derivatane la pratica dall’incontrarvisi pietre calamitate e quindi attraenti il ferro; i vascelli imperiali forniti abbondantemente di questo metallo, ed in corso al par degli altri per quelle acque smentiscono del tutto il preteso fenomeno; diremmo piuttosto con verità maggiore che gl’Indiani e gli Etiopi mancano di ferro ed il portarvene è dalle leggi proibito sotto pena capitale. Ciò basti del mar Rosso e delle vicine spiagge.

VIII. Partendoci dalla città degli Auzomiti perverremo con trenta giorni di pedestre cammino alle egiziane

    serbare la fede, ed al tutto irresistibile è la loro audacia. » (lib. xvii, § 40).
    Gaza esiste tuttavia, ma decaduta moltissimo dal suo primiero splendore.

  1. Nomata dal Cosmografo (lib. iv, cap. 6) Adule, e da Plinio (lib. vi) Aduliton, e Adulitarum oppidum. Essa dava il nome al seno del mare su cui giaceva, ed era un celebre emporio di quelle regioni, nel quale trasportavasi il migliore avorio, detto perciò adulico.