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80 | GUERRE PERSIANE |
non vederci spogliare le armi che quando o vi avremo a compagni nella difesa delle Porte Caspie, o le mura e le torri di Dara agguaglieranno il suolo».
III. Cavado sì dicea all’ambasciadore; nell’accomiatarlo però accennògli copertamente che i Romani potrebbero da lui comperare la pace; e Rufino, tornato in Bizanzio non guari prima di Ermogene, fece di tutto riferta a Giustiniano, il quale compieva il quarto anno del suo imperio col terminare del verno.
CAPO XVII.
I. Allo spuntare di primavera un esercito di quindici mila cavalieri persiani condotto da Ezareta, e rafforzato dal saraceno Alamandaro con grande caterva de’ suoi, fece discorrimento nelle imperiali terre, non valicando però, siccome dapprima, la Mesopotamia, ma la cosiddetta in altri tempi Comagene1 ed ora Eufratesia. E