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s. Sofia, luogo con solenne rito consecrato dalla religione de’ Cristiani; ed anche di là non ebbe essa orrore di farlo trarre, niun santo luogo salvo essendo dalla violenza di lei, che per nulla s’ebbe il violare ogni sacra cosa. E quantunque e il popolo, e i sacerdoti detestassero ed esecrassero un tanto sacrilegio, tutto a lei cedette. Erano già tre anni, dacchè Fozio vivea in tanto squallore, quando dormendo parvegli vedere Zaccaria profeta, il quale gli ordinasse di fuggire, promettendogli aiuto. Incoraggiato da tale visione nascostamente uscì di là; e dopo aver potuto rimanersi incognito a pressochè innumerabili persecutori, finalmente giunse a Gerusalemme, ove tagliatasi la chioma, e preso l’abito di monaco, potè salvarsi dalla carnificina di Teodora. Belisario trascurò di recare aiuto a lui da tante, e tanto ingiuste calamità oppresso, in ciò operando contro la fede che con giuramento, secondo che dissi, gli avea promessa. E ben lo punì il divin Nume in tutte le sue imprese di poi contrariandolo: imperciocchè ito poco dopo contra i Persiani, e contra Cosroe per la terza volta entrato a devastare le provincie romane, quantunque con laude ne discacciasse il nemico, pur ne trasse macchia di obbrobrio. E fu per questo, che avendo Cosroe, passato l’Eufrate, presa Callinico, città popolatissima e sprovveduta di ogni presidio, menandone via infinita moltitudine di Romani, Belisario non curò d’inseguirlo, ma si tenne chiuso ne’ suoi alloggiamenti: sicchè ingerì sospetto o di essersi a bella posta condotto male così, o d’avere secondati i nemici colla sua poltroneria. Altra cosa pur gli accadde