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per mano Teodosio, e ad Antonina lo presentò. La somma allegrezza sull’istante Antonina istupidì: poi riavutasi immortali grazie rendè all’Augusta, lei chiamando e salvatrice, e beneficentissima, e veramente signora. La quale ritenendo Teodosio in palazzo, di ogni delizia, e di ogni sollazzo il ricreò, dichiarando che in breve sarebbe ai Romani capitano supremo. Ma la vendetta di Dio impedì quel turpe disegno, poichè attaccato da male d’intestini Teodosio uscì di vita.

CAPO VII.

Prigioni di Teodora. Come Fozio in fine fuggì da queste. Egli va a farsi monaco in Gerusalemme. Belisario non si prende, malgrado il giuramento, alcuna cura di lui; e va di nuovo in Persia. Crudeltà di Teodora contro Buze. Anche Belisario cade in disgrazia di lei. Angustie, a cui è ridotto. Come sia liberato.

Avea Teodora alcune carceri recondite, astruse, lontane da ogni abitazione, e tanto tetre, che in esse non distinguevasi giorno da notte. In queste ritenne essa per molto tempo Fozio. Ma non si sa per quale accidente, una o due volte ebb’egli opportunità di fuggire. La prima volta corse a ripararsi nel tempio della Madre di Dio, in Costantinopoli santissimo luogo, e di gran nome; ed ivi fermossi supplice abbracciandone l’altare. Di là per scellerata violenza strappato, fu di nuovo rinchiuso in quelle carceri. La seconda volta gli riuscì di nascondersi nell’interno Santuario del tempio di

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