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dizione, come di quanto poteva mai fruttarle guadagno, si sposò a Belisario, avendo già avuto innanzi parecchi figliuoli. Ben presto poi la libidine la portò ad essere anche adultera; ed immergendosi in siffatti vizii cercava di occultare la cosa, non perchè temesse del marito, non avendo essa avuto mai vergogna di nulla; ma per non essere gastigata dall’Augusta, poichè irritata contro di lei la odiava furiosamente. Quando però se n’ebbe mitigato l’animo coll’ossequio, e le ebbe prestata l’opera in imprese di somma importanza, quale si fu la morte di Silverio nel modo che poscia dirò, e la ruina di Giovanni cappadoce, come già dissi, non ebbe più freno nelle sue intemperanze, nè ritegno a peccare sotto gli occhi di tutti.
Era in casa di Belisario un giovine di nome Teodosio, nato in Tracia di genitori della setta degli Ennomiani. Volendo Belisario condurlo in Africa, gli si fece al sacro fonte padrino ed insieme colla moglie lo adottò per figlioccio, secondo che i Cristiani sogliono fare. Da quel momento Antonina incominciò ad amare questo suo figlio di battesimo: giustissima cosa! e ad averne tutta la cura; nè mancò egli d’esserle in ogni cosa ubbidiente. Ma nella navigazione verso l’Africa essa s’innamorò furiosamente di lui, e tanta fu la passione onde per esso venne presa, che più non ebbe riguardo nè alle divine leggi, nè alle umane, e perdette affatto ogni verecondia. Da principio la tresca fu tenuta celatamente: poscia Antonina non badò più a farla conoscere ai servi, e alle ancelle, non riputando essa che alla sua libidine cosa alcuna dovesse essere d’impedimento, così