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Le ragioni di tale suo operato, allegate da lui sul principio del libro, sono sì giuste e sì degne dello Storico, il quale intenda la importanza nobilissima dell’officio assunto, che non hanno bisogno d’illustrazione. Confortandoci noi di vivere in tempi migliori, e dalla condizione in cui sono le cose pubbliche in Europa, argomentando i progressi, che per mezzo de’ buoni studii la civiltà ha fatti, conosceremo con nostro profitto gli eminenti vantaggi ch’essi recano alle nazioni, e la necessità che queste hanno di averli ognor più fiorenti; perciocchè per essi e s’introducono, e si conservano i buoni costumi sì privati che pubblici.
Queste considerazioni nella mia mente allargate dal complesso de’ varii sentimenti che la lettura della Storia segreta di Procopio può facilmente suscitare in ognuno, m’hanno condotto alla risoluzione di rendere più generale tra noi la notizia della medesima per mezzo del presente volgarizzamento. A proposito del quale alcune cose qui aggiungerò, che non dispiaceranno agli Eruditi, e mostreranno la mia diligenza.
Io eseguii da prima questo volgarizzamento sulla edizione, che di questo libro, come dissi da principio, Niccolò Alemanno fece colle stampe di Lione. Poscia cercando, se alcun miglioramento il testo di Procopio avesse in appresso avuto, consultai l’edizione fatta in Parigi nel 1663 da Claudio Maltret, che alle cure del-