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incominciarono poi a darsi alla strada, ad assaltare i viandanti, a derubarli, e ad ammazzarli: a segno tale che tutti i luoghi furono pieni di morti immature, di rubamenti e di simili misfatti. Altre volte Giustiniano mutata affezione e parte, uccise gli uomini che prima avea favoriti, e diede in potere delle leggi anche coloro, ai quali avea per lo innanzi all’uso de’ Barbari permesso di commettere nelle città ogni empio delitto. Ma per esporre in particolare queste cose nè ho tempo conveniente, nè forza; e quanto ne dissi potrà bastare per vedere tutti gli altri suoi misfatti» .

Così Evagrio, che altrove raccontando gl’illustri fatti di Giustiniano, in ogni capitolo loda la Storia di Procopio già pubblica, e da essa trae lunghissimi tratti, onorandone l’autore, non così fa poi dove i misfatti narra e di Giustiniano e di Teodora: chè questi esponendo, la più parte aggiunge delle cose da Procopio nella sua Storia segreta omesse, e di quelle che Procopio non accenna se non leggermente, egli cita i luoghi, i tempi, i nomi delle persone, e le occasioni de’ fatti. Dal che comprendiamo non avere Evagrio seguita la Storia segreta, e probabilmente non averla conosciuta, ovversia, che da altri fonti ancora, e più copiosi, trasse quanto narrò di più. Ond’è che per tanta conformità splendidissima diviene la testimonianza di lui in favore della veracità di quella Storia.