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un bravo camminatore. Verso sera poi dà indietro; e lascia in secco il lido, e l’area prima occupata. I naviganti inoltratisi sul continente, che allora ha l’apparenza di mare, durante il giorno, vanno avanti per lunghissimo tratto, siccome è uso: ma quando s’avvicina la notte si preparano a passarla fermi, e provveduti di certi lunghi pali; quando poi sentono il mare disposto a dare indietro, con que’ pali immantinente saltano fuori della nave; e da prima nuotano, poi si fermano sui piedi ove l’acqua non giunge a coprir loro la faccia; e sul suolo o secco, o vicino a divenir tale, le punte di que’ pali ben piantando li alzano, e di questi dall’una e dall’altra parte fanno puntello alla nave, onde così sostenuta stia in bilancia, nè coll’inclinarsi da un lato si rompa. Il giorno appresso di buon mattino il mare torna sulla terra, e vi rinnova le onde e i flutti; e allora la nave s’alza, e i marinai, tolti via que’ pali, navigano di nuovo: nè varia mai la cosa; ma ogni giorno succede la stessa vicenda.

CAPO V.

Cartagine detta Giustiniana, e Baga detta Teodoria.
Edifizii dall’Imperadore fatti in quelle due città.


Oltre Tripoli, e le Sirti procediamo alle rimanenti parti dell’Africa. Cominceremo da Cartagine, città colà fra tutte massima e nobilissima, premessa però una osservazione, ed è questa, che impadronitisi Gizarico e i Vandali dell’Africa, formarono un rovinoso pensiero,

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