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CAPO II.
Il Paratonio, e l’Antipirgo. Teucria, Berenice,
Tolemaide, Borio, e le due Augile.
Gran parte della Libia è deserta; e quantunque non vi sieno stati quasi mai a presidio corpi di soldati, mirando l’Imperadore nostro a volerla salva dalle incursioni de’ vicini Mauri, vi pose due rocche con guarnigione; una detta il Paratonio, l’altra l’Antipirgo, non lungi dalla Pentapoli. La Pentapoli poi è lontana da Alessandria venti giornate di cammino. In questa Pentapoli egli fortificò grandemente la città di Teucria; rifece di pianta le mura di Berenice, e vi edificò bagni pubblici. Di più negli estremi confini della Pentapoli alla parte dell’austro i due monasterii detti Agrilode l’uno, e l’altro Dinarzione, munì di mura e d’altri ripari contro i Barbari di quella regione, onde fossero ritenuti dal fare improvvise scorrerie nell’Impero romano.
Qui pure è la città di Tolemaide, florida in addietro e popolata; ma col tempo rimasta quasi senza abitanti per grande scarsezza d’acqua, per questo essendone gran numero passato ad altri luoghi. L’Imperador nostro restituì alla città la primiera sua felice condizione, ristaurandone l’acquidotto.
Ultima della Pentapoli verso l’occidente è la città di Borio, in sito in cui i monti si addossano l’uno sull’altro a modo, che così stretti insieme intercludono il passo a’ nemici. Questa città, che non avea mura, l’imperadore cinse di validissimi bastioni; e con tutta