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CAPO VI.
Magnifico tempio in Gerusalemme
dedicato alla Madre di Dio.
Tali furono le cose da Giustiniano Augusto fatte in Cilicia. Incomparabile poi fu il tempio, che alla Madre di Dio dedicò in Gerusalemme; e che gli abitanti di quella città chiamano la Chiesa Nuova. Venendo a descriverla, premetterò che la massima parte di quella città sta posta sopra colli, non già di terra, come altrove, ma di sasso; aspri per conseguenza, e pieni di precipizii, e tali, che non si praticano che con stradelle fatte di scalini tagliati dall’alto al basso. E tutti gli edifizii della città sono fatti nella stessa maniera, o sieno posti sopra alcun colle, o sieno in piano ove il suolo è di terra. Non così è di questo tempio. Giustiniano ordinò, che fosse fondato sopra il colle più alto di tutti; e spezialmente prescrisse quanto dovesse essere largo e lungo. E non bastando, secondo il disegno che ne avea dato, un colle solo; e mancando da mezzodì ed oriente la quarta parte del tempio; quella cioè, nella quale i Sacerdoti debbono celebrare i sacri misterii, coloro che dirigevano l’opera, immaginarono quanto siegue. Gittati i fondamenti nella estrema bassura, vi fabbricarono sopra, incastrando il lavoro alla rupe che ivano superando; e tratte le muraglie alla cima della medesima, quelle muraglie legarono a volto, e così l’edifizio unirono all’altro pavimento del tempio. Per lo che la Chiesa in parte giace sulla salda rupe, ed in parte sta pendente,
Procopio | 30 |