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so. Perciò i capitani di navi sprezzavano quel porto in grazia della paura di tale pericolo. Giustiniano Augusto estese anche a questo luogo le sue provvidenze, perciocchè fortificò quel luogo, ed assicurò tutti gli abitanti vicini ad esso, fabbricando la città di Redesto, cingendola di forti mura, e dandole tanta ampiezza da accogliere tutti i vicini, i quali ad una imminente irruzione di barbari accorrano colà per mettere in salvo sè stessi, e i loro averi.

CAPO X.

Nel Chersonneso si ristaurano i Muri lunghi. Si cingono di mura le città di Afrodisia, di Ciberi, e di Gallipoli. Castelli eretti di nuovo.


Tanto fece Giustiniano Augusto rispetto a Redesto: or vengo a quanto egli fece nel Chersonneso. Il Chersonneso cuopre tutta quella parte di Tracia, alla quale corrisponde. Esso si stende in mare, come se fosse congiunto colla spiaggia ulteriore; ed infatti pare che vada in Asia. Nel lido vicino alla città di Eleunte, ha un promontorio, per cui il mare si divide in due; e distaccato per l’acqua dal continente, e cedendo al mar che si avanza, dà luogo ad un seno, chiamato Melano, o Nero. E manca poco, che non diventi un’isola: per lo che ha preso un nome a ciò consentaneo, giustamente appunto dicendosi Chersonneso, che vuol dire tenuta per uno strettissimo istmo dal diventare un’isola. In questo istmo gli antichi aveano negligentemente eretto un muro, che