Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
409 |
CAPO PRIMO.
Grave impresa e piena di grandi pericoli pare a me il mettersi a passar il mare sopra nave disarmata; e lo stesso è del parlare in compendiato stile degli edifizii di Giustiniano Augusto; perciocchè queste come tutte le altre sue opere con tanta altezza d’animo intraprese, che la storia non può degnamente tenervi dietro. E spezialmente ciò accade rispetto a quanto fece in Europa, dove volendo corrispondere alla necessità fece cose, a descrivere le quali e lingua e stile assolutamente mancano. E sono esse tali, quali richiede la vicinanza del fiume Istro, e la conseguente necessità nascente da’ Barbari di quelle parti abitatori. Sono questi ed Unni e Goti: poi le nazioni tauriche e scitiche; gli Schiavoni, o Sarmati Amussobii, o Metanasti, così da antichissimi storici denominati; ed altre fiere genti od ivi domiciliate, o a que’ luoghi soliti passare a cagione di pascoli. E come a tutte queste razze portate per natura alla guerra, Giustiniano volle far fronte, nè in ciò contentavasi di provvedimenti passaggieri, fu obbligato a sta-