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in luogo alquanto alto piantò un castello grande e fortissimo, e vi condusse acqua abbondante, e provveduti gli abitanti di ogni cosa occorrente, vi pose a risiedere l’altro duca, siccome accennai con grossa guarnigione; e così fe’ sicuri gli Armeni.

Da Citarizzo verso Teodosiopoli, e l’alta Armenia, v’ha la provincia Corzane. Questa si estende circa il cammino di tre giornate; nè stagno alcuno, nè alcun fiume, nè montagna la separano dalle terre persiane. Gli abitanti in tal modo confusi, o a’ Romani ubbidiscono od a’Persiani, vivendo scambievolmente senza sospetto d’ insidie e senza paura alcuna, fanno parentadi tra loro, e mercato di viveri, e lavorano d’accordo ed in comune le terre. Per lo che se i capitani di una delle due nazioni per ordine del loro principe si spingono armata mano contro l’altra, sempre ruinano i limitrofi, come quelli che non hanno alcuna difesa: il che naturalmente succede, perchè gli uni e gli altri hanno prossime le loro sedi e luoghi popolatissimi, ma spogli di ogni riparo da antichissimo tempo. Onde avviene che da quella parte il re de’ Persiani trovò sempre facile il passo e spedito sulle terre de’ Romani, finchè Giustiniano imperadore lo chiuse in questo modo. In mezzo alla regione v’era il borgo Artalesone; e questo cinse di robustissime mura, e ne fece un castello fortissimo mettendovi una guarnigione, a cui volle che presiedesse sempre un duca; e così tutto quel confine armò.

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