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CAPO II.
Incomincerò dalla Mesopotamia per seguir l’ordine tenuto di sopra. Giustiniano stabilì che uno dei duchi preposti agli Armeni risedesse in Martiropoli, l’altro in un castello chiamato Citarizzo: i quali luoghi in che parte dell’Impero romano fossero situati, dirò. La città di Martiropoli è nell’Armenia detta Sofanene, posta sul fiume Ninfio, e prossima ai nemici, perciocchè in quel luogo il Ninfio separa i Rani dai Persiani, possessori ab antico al di là del fiume della provincia Arsanene. Ad onta di ciò i Romani aveano trascurata quella città, e perciò essa era sempre esposta agli attentati de’ barbari. E Cabade infatti, re de’ Persiani, al tempo in cui Anastasio avea l’Impero, invadendo le confinanti terre romane, spinse il suo esercito verso Martiropoli, poichè tra questa e la città di Amida non v’è strada più che quella, che uno svelto camminatore possa scorrere in una giornata. Singolare fu il fatto, chè parendo diretto a tutt’altro luogo, quasi per giuoco abbandonando la presa strada, e la risoluzione prima, in un momento gittossi a Martiropoli, che tosto ebbe in poter suo, senza batter le mura, senza dare assalto, senza neppur mettere assedio; ma solamente facendo sapere il suo arrivo. Chè ben sapendo gli abitanti come non erano in istato di resistere nemmeno un istante, tosto che videro le truppe dei