Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/434

394

CAPO II.

Sotto il principato di Anastasio Cabade prende Martiropoli; e Giustiniano di poi validamente la fortifica.


Incomincerò dalla Mesopotamia per seguir l’ordine tenuto di sopra. Giustiniano stabilì che uno dei duchi preposti agli Armeni risedesse in Martiropoli, l’altro in un castello chiamato Citarizzo: i quali luoghi in che parte dell’Impero romano fossero situati, dirò. La città di Martiropoli è nell’Armenia detta Sofanene, posta sul fiume Ninfio, e prossima ai nemici, perciocchè in quel luogo il Ninfio separa i Rani dai Persiani, possessori ab antico al di là del fiume della provincia Arsanene. Ad onta di ciò i Romani aveano trascurata quella città, e perciò essa era sempre esposta agli attentati de’ barbari. E Cabade infatti, re de’ Persiani, al tempo in cui Anastasio avea l’Impero, invadendo le confinanti terre romane, spinse il suo esercito verso Martiropoli, poichè tra questa e la città di Amida non v’è strada più che quella, che uno svelto camminatore possa scorrere in una giornata. Singolare fu il fatto, chè parendo diretto a tutt’altro luogo, quasi per giuoco abbandonando la presa strada, e la risoluzione prima, in un momento gittossi a Martiropoli, che tosto ebbe in poter suo, senza batter le mura, senza dare assalto, senza neppur mettere assedio; ma solamente facendo sapere il suo arrivo. Chè ben sapendo gli abitanti come non erano in istato di resistere nemmeno un istante, tosto che videro le truppe dei