Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
371 |
dendo diremo in sostanza, che tutti que’ luoghi, i quali dianzi erano esposti a saccheggiatori, egli munì, e rendè forti a modo, che al presente possono riguardarsi come inespugnabili; e così la Mesopotamia è affatto chiusa ai Persiani.
Nè dee tralasciarsi come nel castello di Barasso mancando acqua affatto, pensò a provvedernelo. Sta Barasso sul precipizio di un altissimo monte. Lungi e fuor delle mura, anzi nel monte sotto l’altura sorgeva una fonte, la quale non parve potersi comprendere entro il recinto del castello, onde nissuna parte del recinto situata sul piano fosse, come sarebbe stato facile, occupata. Trovato questo spediente ordinò che si scavasse la terra entro il recinto delle mura fino a tanto che si giugnesse al livello del campo. Il che fatto, come l’Imperadore aveva divisato, inaspettatamente si manifestò l’acqua derivante da quella fonte; e di questa maniera si assicurò la costruzione del castello, e s’ebbe in abbondanza l’acqua opportuna.
CAPO V.
Mura di Teodosiopoli sul fiume Aborra ristaurate.
Acquidotto a Costantina.
Nella stessa maniera essendo per vetustà cadute le mura di Teodosiopoli sul fiume Aborra, piazza forte dell’Impero romano, sicchè gli abitanti niuna sicurezza aveano, ed ogni giorno aspettavansi che precipitassero. L’Imperador nostro rifattane la massima parte, venne a liberare la Mesopotamia delle incursioni de’ Persiani.