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bellezza di quella che rappresenta: chè nè con discorso, nè con simulacro l’arte umana può tanto. La colonna è del colore di porpora; e prima della immagine stessa annunzia portare in cima l’Augusta.
Ora dirò che cosa abbia fatto l’Imperadore perchè la città abbondasse d’acqua dolce. Questa regia metropoli di estate per lo più scarseggiava d’acqua, sebbene ne avesse abbondantemente nelle altre stagioni dell’anno: e quello scarseggiarne proveniva dallo scemarsi a cagione del troppo caldo le sorgenti, onde mandavano nelle città sottili e deboli fili d’acqua. Ecco pertanto che cosa fece l’Imperadore. Presso il regio portico, ove trattano i causidici le liti, e quanti altri di tali affari si occupano, v’ha un atrio per lungo e largo amplissimo, cinto da un ordine quadrato di colonne, non piantate sopra suolo molle, ma sopra una base di sasso. Quattro portici gli stanno intorno, ognuno ad ogni lato; e in quello che guarda al mezzodì, Giustiniano fece scavare profondamente una fossa, e in quella raccogliere e serbare per la estate le acque abbondantissime nelle altre stagioni. In tante cisterne da quella fossa, come da acquedotto, scorre l’acqua; ed opportunamente poi provvede al bisogno. Tanto Giustiniano Augusto fece perchè i Costantinopolitani avessero acqua dolce.
Nuovi palazzi ancora in altri luoghi costrusse, cioè nel così oggi detto Ereo, e nel Jucondiano: de’ quali edifizii nè lo splendore congiunto ad arte singolare; nè la bene architettata grandezza potrò mai degnamente riferire. Dirò solo que’ palazzi essere stati fatti sotto gli occhi e la direzione stessa di Giustiniano, a tutto aven-