Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/368

328

Babilonia Semiramide, nè di altra cosa simile; ma sibbene con piombo, fatto squagliare, ed introdotto per tutti gl’interstizii, sicchè ogni spazio riempiendo tutta lega strettamente, com’entro una pasta, quelle pietre. Tale fu il metodo tenuto in costruire que’ pilastri. Venendo poi alle altre parti dell’edifizio, tutta la volta dorata alla sua bellezza propria aggiunge la magnificenza: i marmi impiegati nello splendore vincono l’oro stesso: da entrambi i lati girano due portici, i quali lungi dal rendere stretto il tempio ne accrescono piuttosto la larghezza, correndo essi intanto per tutta la lunghezza del medesimo, sebbene in altezza inferiori. Le volte di questi sono dorate anch’esse; ed uno serve per gli uomini, che vanno ad orare, l’altro per le donne, ma perfettamente eguali l’uno e l’altro tra essi; e questa eguaglianza medesima contribuisce a dare al tempio decoro, come la somiglianza ne dà eleganza e grazia. Chi poi descriverà convenientemente la parte superiore del gineceo? chi le molte galerie, e le sale messe a colonne? e delle colonne, e de’ marmi impiegati ad ornamento di tanta fabbrica, chi degnamente riferirà la varietà stupenda? Facilmente crederà tal uno di trovarsi in un giardino pieno di fiori, e vedere il bel color porporino degli uni, l’azzurro degli altri, e il verde amenissimo del sì diverso fogliame, e lo splendor brillante dell’insieme, dalla natura vagamente presentato, come fa il pittore con tanta varietà di tinte differentissime. Quando alcuno entra ivi per orare, sente subitamente, che non è quella opera di arte d’uomini, ma del Nume supremo; ed inalzando sua mente a Dio par-