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officiali di corte, intrattenevasi nel museo con tutti i più vecchi sacerdoti, con grande studio investigando i misterii dei Cristiani: sicchè in quella situazione Artabane, e coloro che con lui aveano congiurato, speravano di sorprenderlo ed ucciderlo. E lo stesso conferma Eustazio nella vita di s. Eutichio, dicendo: Sapete tutti, e dovete ricordarvene, con quanta curiosità si occupasse Giustiniano nella investigazione dei dogmi divini; e come trasandate tutte le altre cure di giorno e di notte mai quella non intermetteva, unica sua e sola, di provocare a disputa tutti gli Eretici, mettendo in mezzo ragioni, colle quali sapeva prevalere, confutandoli ora con argomenti probabili, ora con dimostrazioni, ora col testo delle sante Scritture. E in tali cose, giusta ciò che ne dice Liberato, compiacevasi di dar giudizio, e trovava ecclesiastici, che lo adulavano, siccome furono que’ Vescovi, i quali, morto papa Agapito prima di condannare Antimo, gli dissero avere Iddio trasferito all’altro mondo quel Pontefice per riserbare la consumazione dell’opera a lui. Dobbiamo noi credere non adulatore Agapito, diacono di Costantinopoli, ove nella sua Parenesi dice: A’ nostri tempi si è veduto un bell’esempio di prosperità pubblica, predetto da non so quale degli antichi, cioè da verificarsi o quando regnassero filosofi, o filosofassero i re. Imperciocchè filosofando foste conosciuti degni di regnare, e regnando non vi allontanaste dalla filosofia? Giustiniano e Teodora aveano certamente una commendevole filosofia!! Furono a quel tempo tenuti per filosofi tre Monarchi contemporanei, Cosroe, di cui in questo senso parla Agazia; Teodato, al quale danno quest’onore Procopio, e Cassiodoro; e Giustiniano, che Teodato chiamava Imperadore sapientissimo, e Principe dotto. Ma non credo io che questo Re goto, svelto d’ingegno e prudente, per la scienza teologica chiamasse con sì onorevoli titoli Giustiniano; ed alludesse piuttosto ad altri studii, che con qualche profitto sembra essersi fatti da quello Imperadore. Imperciocchè oltre aver potuto nella età sua meritare estimazione per la ordinata compilazione delle leggi romane, nella musica mostrò

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