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scandalosa ciarlataneria, sostenuta dalla ignoranza superstiziosa de’ tempi, e dalla corruzione de’ costumi.

4.° Del patrocinio delle donne afflitte assunto da Teodora Procopio avea parlato nel libro 3 della Guerra gotica, attribuendolo ad un certo istinto di natura: nè si può farne rimprovero allo Scrittore, che veridico nella esposizione del fatto lasciava intatto il giudizio di chi leggeva. Qui ha detta la cosa quale per lo più era in fatto; e ne ha già annunciato il perchè nella sua Introduzione. L’intelligenza giusta della cosa poteva aversi dai contemporanei; ma voleva essere comunicata ai posteri; e non poteva farsi ciò che con questa Storia segreta.

5.° Del capriccioso disporre, che Teodora si arbitrò delle più eminenti cariche civili, in molti luoghi Procopio dà prove. Per ciò che riguarda le ecclesiastiche, ne dà prove tutta la Storia. Basterà accennare le principali. Essa mise sulla sede patriarcale di Costantinopoli Antimo eutichiano: essa fu la protettrice di Teodosio patriarca di Alessandria, capo di una eresia, ch’ebbe nome da lui. Essa sostenne, e fece ristabilire nella sede patriarcale di Antiochia Severo, che l’avea invasa prima, e che erasi fatto antesignano degli Acefali. Essa coll’opera di Belisario e di Antonina, cacciato della sede romana Silverio, vi sostituì Vigilio, sperando che per mezzo di questo avrebbe potuto rovesciare il concilio calcedonese, e far ristabilire Antimo.

6.° Rispetto alla giurisdizione, che Teodora si arrogò sui matrimonii, giova ricordare fra gli altri anche il caso di Artabane, uomo consolare, e in altissime dignità costituito, il quale, siccome Procopio racconta nel libro 3 della Guerra gotica, essa violentò a riunirsi colla moglie che dianzi avea ripudiata; e fece sposare a Giovanni, figliuolo di Pompeo, Projetta, nipote di Giustiniano, fidanzata ad Artabane.

7.° Leonzio, Saturnino, Ermogene, Cirillo, furono tutti uomini di grado principalissimi. Leonzio era stato ambasciadore di Giustiniano al re Teodeberto, ed uno de’ compilatori dei Digesti. Ermogene era stato questore al tempo di Anastasio in servizio di Vitaliano, quando questi affettò l’Imperio; e poscia