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drice per togliere di mezzo Amalasunta; e nel riferirla qui da una chiara prova d’ingenuità, dicendo non sapere come Pietro inducesse Teodato a far morire quella Principessa. Forse dubitò egli, che Teodato si prestasse veramente a quel misfatto, mentre era sicuro della insidia di Teodora, e della malvagità di Pietro. V’ha nelle Varie di Cassiodoro un passo, che sembra accusare quel re. Di quella persona, ivi è detto, della quale a noi pervenne certa lusinghiera parola, sappiate essere stato ordinato quanto noi credemmo conforme alle intenzioni vostre: tale essendo il nostro desiderio, che voi nel nostro regno disponiate come nel vostro Imperio. Questo gergo diplomatico potrebbesi facilmente applicare a tutt’altra cosa, che alla iniquità, di cui si parla. E credo che chiunque voglia essere giusto, conoscendo Teodato e Cassiodoro, come la storia verace li rappresenta, converrà volentieri nel nostro dubbio. Mancava forse a Pietro coraggio ed arte per tanta scelleratezza? Forse il passo che si è riportato, allude alla impunità dalla Corte di Ravenna data a colui. Checchè di ciò sia, Pietro ebbe il premio da Teodora promessogli, giacchè fu promosso alla carica di Maestro degli officii; poi fu mandato ambasciadore in Persia a Cosroe. Costui scrisse una Storia, e un Trattato della Repubblica, delle quali opere fa menzione Svida; e lasciò un figlio di nome Teodoro, che nel trentesimo quarto anno del regno di Giustiniano fu accusato di ribellione.

3.° Il caso di Prisco è riferito eziandio da Teofane. In quest’anno, dic’egli, e parla dell’anno settimo del regno di Giustiniano, Prisco, console, e in addietro notaio dell’Imperadore, caduto in disgrazia di Teodora, confiscatigli tutti i beni, fu fatto diacono di Cizico per ordine dell’Imperadore medesimo. Fu assai comune presso gl’Imperadori d’Oriente l’uso di far entrare violentemente e a suo dispetto nell’ordine ecclesiastico chiunque non volessero più fra piedi, e di cui temessero i talenti, o l’influenza. Così avea fatto Teodora di Giovanni cappadoce, del quale si è già parlato. Se non che questi si astenne dall’esercitare il sacerdozio, onde ciò non gl’impedisse di ottenere l’Im-