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Costui, pregò Giustino che gli volesse concedere alcun poco denaro, promettendo non solamente di restituirglielo, ma eziandio di somministrare i viveri alla compagnia. Adunque portatosi pe’ villaggi, ne’ quali nemmeno sapevasi il nome di buoi, andava dicendo essere giunto colà per comprarne, e ne dimandava ripetutamente, e mostrava il denaro con che pagarli. I miseri villani, che non erano in caso di dargliene, raccolta qualche somma, con essa a stento ottenevano che senza oltre molestarli s’andasse via di là. Allora colui andava dove non erano camelli; e colà diceva essere venuto per comperarne. Con questi artifizii strappava denaro da tutti, ed ingiustamente si procacciava viveri. Giustino poi aveasi caro colui, poichè senza spesa lautamente lo convitava.

5.° Fu certamente meraviglioso il modo con cui Giustino, reo, può giustamente dirsi, di concussione, venne liberato dalla pena meritata. Ma è singolare ancora, che stando a quanto scrissero Zonara, Cedreno, Efrem, simile ventura gli succedesse una seconda volta. Il fatto raccontato qui da Procopio dovette avvenire sul principio del regno di Anastasio, giacchè fu a quel tempo che Giovanni Gibbo fu spedito contro gl’Isaurii. Sul fine del regno di quell’imperadore Giustino era già fatto patrizio, senatore, e conte de’ pretoriani. Raccontano adunque quei tre scrittori come dall’imperadore Anastasio Giustino fosse insieme con suo nipote Giustiniano fatto cacciar prigione per accusa data loro di ribellione; e che mentre Anastasio stava per farli morire entrambi, gli apparissero in sogno i ss. martiri Sergio e Bacco. sommamente venerati dai Dardani, e dagl’Illirii, i quali lo avvertissero a rispettare la vita di que’ due uomini, perchè Giustino e i suoi parenti, sono le parole usate da Cedreno, erano per essere vasi dalla Provvidenza divina destinati a servire ai consigli di essa, e l’uno e l’altro a fare al suo tempo quanto Dio avesse ordinato. Ciò che v’ha di certo pel primo fatto, si è la dichiarazione ripetuta di Giovanni Gibbo: pel secondo v’ha la edificazione di un superbo tempio ad onore dei ss. Sergio e Bacco, fatta da Giustino e Giustiniano presso