turato di Plinio a proposito del suo famoso Panegirico a Traiano. E siccome di Plinio si è detto che tante virtù attribuì a Traiano per fargli sentire la necessità che quell’imperadore avea di possederle; e quel suo Panegirico, se non era una finissima satira, era per lo meno un sapientissimo sforzo diretto a correggere il principe di tale maniera lodato; così ad altro più giusto senso voglionsi interpretate l’espressioni di Procopio, le quali altrimenti prese alla lettera parrebbero presentare ciò che verrebbe smentito dalla Storia Segreta. E che lode infatti è mai quella di empiere di Chiese e di Monasterii senza bisogno, e con immensa profusione di spese, l’Imperio romano, quando per queste a generale povertà riducevansi i cittadini di tutte le classi; quando per avere di che far tante e sì disorbitanti spese, di fraudi, di spogliamenti, di confiscazioni, di concus-