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le sostanze de’ sudditi, anche quando di rapirle non avesse alcun motivo; voglio dire, o imputazione di delitto, o supposizioni di testamento.

Sotto il regno di Giustiniano non s’ebbe veruna ferma opinione o fede di Dio, verun diritto stabile, verun patto, od altra cosa costante. Que’ famigliari suoi, a’ quali avesse data alcuna commissione, se assassinati avessero e morti quanti fossero loro capitati sotto le mani, e spogliati di grosse somme, quelli per l’Imperadore erano gli uomini valenti, e sapevano ben adempiere quanto loro veniva commandato: all’opposto, se si fossero astenuti da simili furfanterie, ritornando gli cadevano in odio come se fossero stati nemici; e disgustato de’ loro costumi all’antica, e della loro balordaggine, non li mandava certamente in appresso al governo di provincie. E da ciò venne che alcuni affettarono presso di lui un carattere di perversità, dalla quale i loro costumi e la loro vita erano lontanissimi. Nulla più spesso accadde, quanto il vedere come delle promesse fatte, e con giuramento, o con iscritte confermate, finse tosto di dimenticarsi, quasi commendazione da ciò s’aspettasse; e questa fallacia usava, come accennammo di sopra, non solo co’suoi, ma eziandio co’ nemici. A lui mai non piacque affare, che nulla producesse di utile per sè.

Di cibo e di bevanda mai non usò a sazietà; ma tocca appena colla punta delle dita l’una, e l’altra pietanza, faceva levare la mensa, sia perchè riputasse il resto superfluo, sia per certo suo naturale violento. Quindi è che sovente stette senza prender cibo un