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ni, ond’erano tra loro divisi, siccome in appresso diremo, vieppiù riscaldarono. Teodora poi mostrò in ogni maniera il favore ch’essa dava ai Veneti, permettendo loro ogni più atroce impeto di violenze e di scelleraggini contra i loro avversarii quante mai volessero. Giustiniano finse di mal volentieri soffrire una tale condotta, e di sdegnarsene, e di non potere nemmeno con espressi comandi contenere la moglie ne’ giusti termini. Qualche volta volle parere di usare risolutamente della sua autorità: e decretava che si punissero i delitti de’ Veneti. Teodora allora mostrava di riprovarne la deliberazione, e con iniquo animo andava dicendo d’essere stata dal marito delusa. Ma, siccome dissi, i Veneti mostraronsi moderatissimi, poichè di fatti facevano agli altri meno male di quello che avrebbero potuto impunemente fare ad essi.
Nelle cause civili, per simulazione pur anche, uno d’essi favoriva ad uno de’ litiganti, e l’altro all’altro: da ciò veniva che quegli vincesse la causa, che avea meno ragione; e così i principi guadagnavano la maggior parte di ciò di che litigavasi. Molti accolti nella famigliarità di Giustiniano ottenevano di poter fare nelle cariche pubbliche e disfare, e violentemente e scelleratamente, qualunque cosa loro piacesse: ma poichè si fossero sommamente arricchiti, o tosto che d’essi Teodora si chiamasse scontenta, erano trattati da infedeli. In principio egli con ogni apparenza d’impegno dichiaravasi sostenitor loro; ma in fine ritirato ogni segno di benevolenza, quello stesso impegno diede luogo a tumulti: e Teodora allora fieramente incrudelì con-