Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/104

74

CAPO IX.

Acerbità di Teodora verso Giovanni nipote di Vitaliano: sospetti di lui sopra Antonina, ed effetti seguitine. Infame condotta di Teodora per assicurare il matrimonio del nipote Anastasio colla figlia di Belisario. Morte di Teodora. Violenza da Antonina fatta alla figlia. Imbecillità vergognosa di Belisario.

Qui piacemi narrare perchè incominciasse ad alienarsi da Belisario Giovanni, nipote di Vitaliano per parte di sorella: il qual fatto gran danno cagionò alle cose de’ Romani.

Tant’odio l’Augusta portava a Germano, e tanto palesemente, che nissuno con lui, sebbene figliuolo del fratello dell’Imperadore, ardiva pensare ad imparentarsi per via di matrimonio. E di fatto in sino a che ella visse, i figli di lui non trovaron nozze; e Giustina, sua figlia, non ostante che fosse giunta ai diciotto anni, stavasi ancora senza marito. Ora capitato a Costantinopoli per commissione di Belisario Giovanni, venne Germano indotto a trattare con esso lui delle nozze della figliuola, sebbene Giovanni fosse di dignità assai inferiore. E come furonsi acconciati insieme, pensaron bene di obbligarsi con reciproco solennissimo giuramento a fare ognuno quanto potesse perchè il matrimonio avesse effetto. Di ciò la ragione fu, che grandemente diffidavano l’uno dell’altro; Giovanni perchè conosceva di ambire più di quello, che gli convenisse; Germano perchè disperava di trovare parentado migliore.

Ma acerbamente tollerava l’Augusta un tal maritaggio;