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venienti piuttosto all’erario imperiale; e vedevano con dispetto che de’ confiscati tesori di Gelimero, e di Vitige la massima parte da lui fosse stata altrove riposta, e la minima, e quasi di niuno importare, data all’Imperadore. Ma quel dispetto aveansi tenuto nel cuor loro celato per riguardo alle alte imprese da quel sommo uomo condotte a buon fine, e per timore de’ cattivi giudizii, che di loro gli altri avrebbon fatti, massimamente non potendo allegare contro di lui alcun motivo. Ma quando l’Augusta il vide sì pieno di paura, e pronto a fare checchè si volesse da lui, con un atto solo trovò il mezzo d’impossessarsi di tutte le sue ricchezze; cioè con un parentado che immediatamente stipulò; e fu questo di dare Giovannina, unica figlia che Belisario avea, in isposa ad Anastasio, che le era nipote per parte di una figliuola.

Frattanto Belisario domandò d’essere rimesso nell’antecedente suo grado, e mandato capitano supremo dell’esercito in Oriente contro Cosroe e i Persiani. Ma si oppose Antonina, dichiarando di non voler più vedere quelle provincie, in faccia delle quali essa sofferto avea gravissime ingiurie. Per lo che Belisario, creato grande scudiere dell’Imperadore, venne per la seconda volta spedito in Italia, a condizione, dicesi, dall’Imperadore voluta, che per la guerra che dovea colà sostenere, non avesse a chieder denaro, ma facesse del suo egli medesimo tutte le spese occorrenti. Sospettarono molti, che a questi patti venuto fosse Belisario coll’Imperadore, e così con Antonina si acconciasse, col pensiero, che toltosi di Costantinopoli, e padrone delle armi, fatta al-