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STANZA.
IO spero, e lo sperar cresce il tormento;
Io piango, e ’l pianger ciba il lasso cuore;
Io rido, e ’l rider mio non passa drento;
Io ardo, e l’arsion non par di fuore;
Io temo ciò ch'io veggo e ciò ch'io sento,
Ogni cosa mi dà nuovo dolore.
Così sperando piango, rido, e ardo;
E paura ho di ciò ch’i’ odo e guardo.
ALTRA.
NAsconde quel con che nuoce ogni fera;
Celasi adunque sotto l’erbe il drago;
Porta la pecchia in bocca miele e cera,
E dentro al piccol sen nasconde l’ago;
Cuopre l’orrido volto la pantera,
E ’l dosso mostra dilettoso e vago;
Tu mostri il volto tuo di pietà pieno,
Poi celi un cuor crudele dentro al tuo seno.