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     Alcuna cosa vi sia disopra,
     Nessuna discopra,
     Per farci alcun riparo;
     20Perciocché ’l Cielo è chiaro,
     E vi promette un lieto Carnovale,
     Ma chiunque vuole apporsi, dica male.
Fien l’acque il pianto di qualunque muore
     Per voi, o donne elette:
     25I tremuoti, e rovine il loro affanno,
     Le tempeste, le guerre fien d’amore;
     I folgori, e faette
     Fieno i vostri occhi, che morir li fanno:
     Non temete altro danno,
     30Che sia quel, ch’esser suole.
     II Ciel salvar ci vuole;
     E poi chi vede il Diavol daddovero,
     Lo vede con men corna, e manco nero.
Ma pur se ’l Ciel volesse vendicare
     35I mortai falli, e l’onte,
     E che l’umana Prole andasse al fondo;
     Di nuovo il Solar Carro faria dare
     Nelle man di Fetonte,
     Perchè venifTe ad abbruciare il mondo:
     40Pertanto Iddio giocondo
     Dall’acqua v’aflicura;
     Al fuoco abbiate cura:
     Quello giudizio molto più v’affanna,
     Se secondo il fallire il Ciel condanna.
45Pur se credete a questi van romori,
     Venitene con noi
     Sopra la cima de’ nostri alti sassi;
     Quivi starete a i nostri Romitori,