Per gl’infiniti mali, 15Che giorno, e notte lamentar gli fanno;
Con singulti, ed affanno,
Con alte voci, e dolorose strida
Ciascun per se mercè domanda, e grida.
Questo a Dio non è grato, 20Nè puote esser ancora
A chiunque tien d’umanitate un segno;
Per questo ci ha mandato,
Che vi dimostriam ora
Quanto fia l’ira sua giusta, e lo sdegno; 25Poiché vede il suo Regno
Mancare a poco a poco, e la sua gregge,
Se pel nuovo Pastor non si corregge.
Tant’è grande la sete
Di gustar quel paese, 30Ch’a tutto il mondo diè le leggi in pria;
Che voi non v’accorgete,
Che le vostre contese
Agl’inimici vostri aprin la via.
Il Signor di Turchia 35Aguzza l’armi, e tutto par, ch’avvampi,
Per inondare i vostri dolci campi,
Dunque alzate le mani
Contro al crudel nemico,
Soccorrendo alle vostre genti afflitte: 40Deponete, Cristiani,
Questo vostr’odio antico,
E contro a lui voltate l’armi invitte;
Altrimenti interditte
Le forze usate vi saran dal Cielo, 45Sendo in voi spento di pietate il zelo.